venerdì 30 ottobre 2009














PUBBLICO UN INTERVENTO DI CLAUDIO FAVA DOVE APRE AD UN CONFRONTO CON BERSANI ED IL PD SUI GRANDI TEMI CALDI DEL PAESE.

L’incontro tra Pierluigi Bersani e Nichi Vendola registra un fatto positivo: l’apertura di una nuova fase nel rapporto tra Sinistra e Libertà e il Partito Democratico. Una fase, ci auguriamo, di maggior verità politica e di reciproco rispetto per l’altrui autonomia. Si tratta, riconosce Bersani, di costruire un campo di impegno e di opposizione sociale che fino ad oggi è stato molto episodico. Anche per questo, per far sì che a prevalere sia la politica e non la sua rappresentazione astratta, vorrei proporre a Bersani alcuni temi concreti su cui verificare se esiste lo spazio di un’azione condivisa.
Anzitutto il lavoro, dice il segretario del PD. Bene. Oggi a Bologna cinquemila delegati della Fiom si sono ritrovati per discutere sulla firma separata al loro contratto e su un’involuzione netta e grave nelle forme della democrazia sindacale. Sinistra e Libertà si è già pubblicamente impegnata per una proposta di una legge sulla rappresentanza, che riconosca il diritto di voto dei lavoratori sulle piattaforme contrattuali e sugli accordi sindacali: il PD è con noi su questo terreno? Sinistra e Libertà da mesi propone che si estendano gli ammortizzatori sociali a tutte le persone che ne sono prive, a prescindere dalla tipologia del loro inquadramento contrattuale: possiamo contare in questa battaglia sul Partito Democratico? Senza aspettare i vaticinî di Tremonti, rivedere la legge sul precariato (colpevolmente accantonata dal governo Prodi) e ripristinare la centralità di un lavoro sicuro è cosa buona, giusta e urgente: che ci dice Bersani?
Il superamento del bipartitismo, dice il segretario del PD, e un nuovo campo di alleanze che includa a pieno titolo Sinistra e Libertà. Bene. Possiamo chiedere a Bersani di essere coerente con questo annuncio e di battersi affinché alle Camere non venga approvata una soglia di sbarramento alle elezioni amministrative, lasciando a ogni regione il diritto e la potestà di legiferare su questo punto? Possiamo immaginare un percorso condiviso e non muscolare per le regionali che permetta alle coalizioni di centrosinistra di individuare non solo alleanze ma anzitutto candidati capaci di esprimere una nuova etica pubblica? Bersani è d’accordo nel considerare questo condizione come una discriminante fondamentale in regioni come la Calabria e la Campania?
La sicurezza dei cittadini passa anzitutto attraverso una grande opera pubblica e civile: la messa in sicurezza del paese. Il più devastato d’Europa da un abusivismo senza scrupoli, il più esposto al rischio idrogeologico, il più insicuro di fronte a terremoti ed eruzioni. Se così è, l’apertura annunciata del cantiere per il ponte sullo stretto, fissata dal ministro Matteoli per il 23 dicembre, è una beffa, un insulto e una scelleratezza politica. E’ disponibile Bersani a darsi appuntamento, assieme a Sinistra e Libertà, il 23 dicembre a Messina per dimostrare che esiste ancora un’Italia consapevole e di buonsenso, pronta a battersi con ogni mezzo civile e politico perché quel cantiere non venga aperto? E per trasformare la questione ponte sullo stretto in una grande vertenza politica europea, esattamente come accadde sei anni fa quando il Parlamento europeo votò contro ogni finanziamento a quel progetto?
I diritti civili. Per esempio, le tre mozioni che Sinistra e Libertà ha presentato in decine di comuni italiani (il registro per le unioni civili, un osservatorio contro l’omofobia, il registro per il testamento biologico) e che spesso non sono state messe al voto per responsabilità del Partito Democratico: preoccupato, come ci hanno spiegato i sindaci di Bologna, Torino e Padova, di doversi dividere su questi temi. A congresso concluso, Bersani si può impegnare a schierare il PD a fianco di Sinistra e Libertà su queste mozioni, senza dover continuare a mediare fra le troppe anime del suo partito?
Il campo di alleanze: deve includere l’UDC, dice Bersani, senza pregiudizio alcuno. Sono d’accordo nell’eliminare ogni pregiudizio: sia favorevole che contrario. Non ha senso immaginare in astratto il perimetro delle alleanze senza sapere, in concreto, su cosa poi ci si allea. La difesa della Costituzione? Giusto. Ma non occorre candidarsi insieme alle regionali per difendere insieme la Carta Costituzionale. Ci dica Bersani, e prima di lui ci dica Casini, qual è la posizione dell’UDC sui punti nevralgici che definiscono il profilo e lo spirito di una coalizione che vuole governare insieme (lavoro, salari, diritti civili, laicità dello stato, questione morale, apertura al nucleare, lotta alla mafia…).
Sono pochi spunti. Ma sono tutti spunti politici. Chi scrive è ben felice che sia stata superata l’infatuazione del bipartitismo in cui il PD di Veltroni era precipitato. E che si riscopra quanto di positivo ci sia stato nell’esperienza e nello spirito del primo Ulivo. Purché ci sia verità: reciproca. Manderemo Berlusconi all’opposizione non con le tattiche elettorali ma con un progetto di paese. Onesto, radicale, convincente. Su questo terreno, non su altri, Sinistra e Libertà è pronta a dialogare con il PD.















COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Centro carni, grande occasione di sviluppo
Notizia straordinaria: 80 mila metri cubi e dieci ettari potranno passare al Comune
Assegnati anche 500 mila euro. Ulteriori risorse a disposizione su un progetto


L’immenso Centro macellazione carni di Chiusi, che da solo rappresenta una buona porzione del centro industriale dello Scalo, passa di proprietà al Comune. Dopo anni di attese e di mancato funzionamento della struttura, una legge approvata all'unanimità dal Consiglio regionale della Toscana dà una speranza di recupero per questo immobile, con i suoi 80 mila metri cubi esistenti e altri 200 mila metri cubi ancora da realizzare, in un’area di dieci ettari. “Molto bene!”, dichiara il sindaco Luca Ceccobao, che aggiunge: “Abbiamo l’occasione di far diventare il ‘problema’ centro carni un’occasione di sviluppo per la Valdichiana, grazie alla Giunta regionale che ha avanzato la proposta di legge e a tutti i gruppi politici che l’hanno sostenuta. Ora spetta al Consiglio comunale di Chiusi decidere se accettare il bene, confermando un orientamento positivo già espresso in passato”.
Intanto, si affacciano le prime ipotesi sull’utilizzo del bene. Ceccobao osserva che il centro carni “può consentire di attuare una previsione urbanistica coerente con le altre aree limitrofe destinate ad attività produttive, garantendo la disponibilità di nuovi spazi da mettere a disposizione delle aziende”. Probabilmente si cercherà di mantenere una piccola parte per il recupero destinato a esigenze locali sempre di macellazione, ma dall’altro si prefigurano nuovi insediamenti produttivi attraverso un piano di recupero, senza escludere i privati. Ma non si tratta solo di liberare preziosi spazi produttivi, in un’area chiusa dal confine umbro: ci sono le sinergie possibili con l’area ferroviaria e con l’ambizioso centro logistico, in fase di realizzazione. La ristrutturazione potrebbe portare un grande valore al Comune di Chiusi, con l’opportunità di attuare un disegno urbanistico armonico e ordinato.
Una grande sfida, che può risolvere un problema trentennale. Il Centro macellazione carni di Chiusi verrà ceduto a titolo gratuito, insieme a quello di commercializzazione dei fiori di Pescia, al mercato ortofrutticolo di Pisa, all'impianto di invecchiamento dei vini di Radda in Chianti. Sulla base dei progetti di recupero presentati, la Giunta toscana si è impegnata a prevedere eventuali ulteriori risorse da attribuire al piano di alienazioni immobiliari. Così, anche il Comune di Chiusi potrà avere un’adeguata copertura per il ripristino, l'ammodernamento e il riutilizzo della struttura in questione. Ci saranno sei mesi di tempo per accettare il bene, anche solo in parte, sulla base di un progetto di massima sulla loro destinazione e sugli interventi per migliorare la sicurezza e la funzionalità. Sarà la stessa Giunta regionale a valutare il progetto di Chiusi, insieme agli altri, per il quale si aggiungerà una quota variabile in aggiunta ai 500 mila euro già assegnati.
Concepito negli anni Sessanta come “frigomacello”, si era subito dimostrato di una dimensione eccessiva, fuori scala. Da qui i problemi di gestione, quindi i passaggi di proprietà dallo Stato alla Regione, l’inutile tentativo di alienazione con una base di offerta di sei milioni di euro. A quel punto ci fu un aprima richiesta del sindaco Ceccobao di ottenere il trasferimento del bene, in una lettera indirizzata alcuni mesi fa al presidente Claudio Martini, all’assessore al patrimonio Paolo Giannarelli e ai dirigenti competenti, subito appoggiata da tutte le associazioni di categoria locali. Ora che la domanda del Comune è stata accolta, parte una nuova occasione di rilancio per l’economia di un territorio.

martedì 27 ottobre 2009

PERCORSO PER LA COSTITUENTE DI SINISTRA E LIBERTA' IN PROVINCIA DI SIENA

Regolamento provinciale provvisorio di Siena

Art. 1 – Entro il 18 ottobre 2009 è costituito un coordinamento provinciale con lo scopo di promuovere la fase di avvio e costruzione di Sinistra e Libertà in provincia di Siena;

Art. 2 – Il coordinamento promotore è composto di 11 membri, indicati dalle formazioni politiche che aderiscono alla fase costituente o scelti di comune accordo tra personalità indipendenti che condividono il percorso di costruzione di Sinistra e Libertà ed assicurando l'equilibrio tra i generi.

Art. 3 - La sede provinciale provvisoria di Sinistra e Libertà è a Siena in Via Nino Bixio 35, le sedi locali sono quelle già in uso alle organizzazioni che danno vita a Sinistra e Libertà.

Art. 4 – Scopi del Coordinamento Promotore sono quelli di:
− Individuare e contattare il più ampio numero possibile di compagni e compagne che possono essere interessati all'adesione a Sinistra e Libertà;
− Organizzare iniziative politiche per promuovere la partecipazione ed il dibattito attorno al tema della costruzione del nuovo partito della sinistra;
− Promuovere le assemblee territoriali (a livello comunale o di zona) per la costituzione di comitati locali assicurando la più ampia e capillare informazione tra tutti coloro che possono essere interessati al loro svolgimento;
− Garantire in tali assemblee il pieno svolgimento del dibattito democratico e decisioni unitarie nella composizione degli organi di coordinamento locali.
− Il Coordinamento Promotore opera fino alla conclusione del percorso costitutivo degli organi dirigenti provinciali.

Art. 5 – Adesione a Sinistra e Libertà

L'adesione è individuale. Essa avviene attraverso la sottoscrizione della “carta di adesione” predisposta a livello nazionale. La quota che ogni aderente è tenuto a versare, come risulta dal Regolamento nazionale, è stabilita in € 10 per studenti, giovani fino a 18 anni, precari e disoccupati e di € 30 per tutti gli altri. Come predisposto dal regolamento nazionale la quota fissa nazionale è individuata in € 5 per studenti, precari e disoccupati ed in € 15 per tutti gli altri. Il rimanente (così come le offerte volontarie) resta a disposizione del comitato locale di S&L per la sua metà e per l'altra metà è riservato al coordinamento provinciale.

Art. 6 – Iniziative politiche di promozione della costruzione di Sinistra e Libertà

Il Coordinamento Promotore sostiene tutti coloro che, in ogni località e luogo in cui ritengono che ne esistano le condizioni, vogliano organizzare assemblee ed incontri pubblici per presentare il progetto di Sinistra e Libertà. Tali assemblee sono organizzate dandone la più ampia informazione ai cittadini interessati attraverso manifesti, volantini, comunicati stampa e quant'altro. Tali assemblee sono svolte cercando di assicurare la presenza di tutte le componenti del Coordinamento Promotore disponibili, in modo da esprimere chiaramente la comune volontà di portare avanti il processo avviato.
Ovunque ne esistono le condizioni viene quindi stabilita la convocazione dell'assemblea costitutiva ed un gruppo di compagni/e individuati dall'assemblea tra i membri dell'assemblea locale stessa è incaricato di consultare gli associati per le determinazioni da adottare sugli organismi da eleggere e per la preparazione dell'assemblea.




Art. 7 – Assemblee per la costituzione di comitati locali
Le Assemblee di Costituzione dei comitati locali si svolgono nel periodo dal 15 Novembre al 15 Dicembre.
Le Assemblee sono aperte e pubbliche.
Ad esse sono presenti almeno 2 rappresentanti del Coordinamento Promotore Provinciale
Nel corso di tali assemblee viene liberamente discussa la situazione politica locale e nazionale. E' opportuna l'approvazione di un documento politico conclusivo.
Al termine del dibattito si procede alla nomina dell'organismo di coordinamento locale, in un numero di membri che tenga conto del numero degli associati complessivi, comunque almeno tre. I compagni incaricati di svolgere la consultazione di cui all'articolo precedente presentano le proposte per la composizione dell'organismo direttivo e per i delegati all'assemblea provinciale. Qualora altri compagni non condividano le proposte, possono presentarne di diverse ed alternative.
La decisione è assunta mediante l'espressione del voto di tutti gli associati.
Qualora lo richieda almeno 1/5 degli associati, è obbligatorio lo svolgimento del voto segreto con la possibilità per ogni votante di esprimere la preferenza per un massimo di 2/3 degli eleggibili.

Art. 8 – Assemblea Provinciale
Entro la data del 15 Gennaio è convocata l'Assemblea Provinciale.
L'assemblea è aperta e pubblica, salvo per quanto riguarda la formazione degli organi, a cui hanno diritto di voto solo i membri dell'assemblea provinciale.
Al centro dell'assemblea provinciale sarà il dibattito sulla situazione politica locale e nazionale.
I delegati all'assemblea provinciale sono nominati dalle assemblee locali nella misura di uno ogni cinque associati o frazione superiore a due; sono inoltre delegati: n. 5 rappresentanti per ognuna delle formazioni politiche che partecipano al processo costitutivo di Sinistra e Libertà, indicati autonomamente da ciascuna formazione ed un numero sostanzialmente paritario di personalità rappresentative, indicati di comune accordo all'interno del coordinamento promotore provinciale.
L'assemblea provinciale nomina il Coordinamento Politico Provinciale di Sinistra e Libertà sulla base della proposta presentata da una commissione elettorale composta da 5 membri eletti dall'assemblea al suo interno con la maggioranza qualificata di 2/3.
Per definire la propria proposta la commissione elettorale definisce e propone i criteri generali a i quali fare riferimento e successivamente i nominativi tenendo comunque conto che il Coordinamento Politico Provinciale, composto da 25-30 membri, dovrà rappresentare al suo interno i diversi percorsi e sensibilità politiche, nonché un giusto equilibrio tra i generi.

Art. 9 – I portavoce
Gli organismi di Coordinamento politico costituiti a livello locale e provinciale possono nominare al loro interno il portavoce.

Art. 10 – Il tesoriere
Il coordinamento politico provinciale nomina al suo interno un tesoriere, che è responsabile della gestione dei fondi versati a vario titolo dagli associati. Nella prima seduta del Coordinamento politico provinciale è approvato il Regolamento di tesoreria.

Art. 11 – Commissione di Garanzia.
L'Assemblea provinciale può procedere alla nomina di una Commissione Provinciale di Garanzia, composta di n 3 membri.
Il presente regolamento ha carattere cogente, salvo diverse disposizioni adottate a livello nazionale, fino al momento dell'approvazione dello statuto di Sinistra e Libertà.